Presentazione
Questo è il blog della mia partecipazione alla Mille Miglia Tre Mari, una sfida velica che prevede la circumnavigazione di 1000 miglia nautiche, senza scalo né assistenza, intorno all'Italia (www.millemigliatremari.it).
Su di me
Su di me
Sulla mia barca
Sulla mia barca
Quando l'ho comprata era vuota: ho costruito gli interni (spartani), rifatto l'impianto elettrico, fatto ex-novo l'impianto idraulico, messo oblò, gavone dell'ancora, salpa-ancora e parecchie altre cose. Anche se magari non vince più in regata, va veramente molto bene ...
Sul Trofeo
Sul Trofeo
Il Trofeo Mille Miglia Tre Mari (www.millemigliatremari.it) è una sfida unica nel suo genere: tutti possono partecipare, basta che abbiano una piccola barca (sotto i 40 piedi);
Il percorso è a scelta - purché si parta e si arrivi nelle acque antistanti un qualsiasi porto italiano;la data di partenza è libera, l'equipaggio pure (ma se si parte in troppi non c'è poi abbastanza spazio per il cibo e per l'acqua). Bisogna però percorrere almeno 1000 miglia a vela, senza scalo né assistenza, tenendosi entro il limite delle acque territoriali. Noi partiremo in tre sulla rotta Ancona-La Spezia. Tempo previsto: 2-3 settimane.
Sul perché
Sul perché
Perché partecipo?
...innanzitutto perché mi piace andar per mare,
....e poi anche per imparare qualcosa su di me,
... per meditare,
... per "fare una cosa".
La mia sfida ha anche un'altra particolarità. La mia barca fa da testimonial per l'Associazione Italiana Celiachia. A bordo si mangia sempre e solo senza glutine, celiaci o no. Un modo semplice per mostrare come la condivisione di un problema, senza grandi sacrifici per nessuno, può portare al suo superamento.
lunedì 28 giugno 2010
...partenza ... rimandata ?!?
... per un pelo non saltava tutto. Cavolo, Jacopo, ma dovevi proprio farti rimandare? Con i corsi di recupero che finiscono un giorno prima della nostra partenza?
piatta
pensa una settimana senza vento, vele che sbattono, 30 miglia al giorno, a fatica, caldo porco.
our horn
siamo a - 2 settimane! Questo we ero davanti al mare, piatto come l'olio, e pensavo: sai quali sono i cavoli veramente acidi? Ma proprio acidi acidi? Altro che bufere e tormente, se ci piglia la piatta quando passiamo lo stretto di Messina sarà durissima, tra correnti e traghetti .....
mercoledì 23 giugno 2010
martedì 22 giugno 2010
omini senza fede ...
però ammetto: la foto è del 2005... eppoi mi ero dimenticato di controllare la lenza... un'altra volta meno fortunata ho tirato su solo la mandibola ...
l'uovo di colombo
ma qualcuno conosce come si conservano le uova? Avevo letto da qualche parte di farle sode e poi cospargerle di vaselina (col guscio, mi raccomando, altrimenti che ci fate...) per turare i fori - qualcuno ha provato? Poi sanno di uova, oppure hanno già anche la maionese incorporata????
-20
ragazzi siamo a -20, qui comincia a fare caldo ... !
Che porto da mangiare? Pasta, pane, biscotti ecc. ci sono, sono quelli senza glutine della Schaer, ma per il resto? Frutta, verdura?
Dunque, cominciamo dalla frutta:
* mele: 3 al giorno x 3 x 15 giorni = 135 mele !!!! Troppe. Riproviamo: 2 al giorno x 3 x 15 giorni = 90 mele. Ancora troppo: 1 al giorno x 3 x 15 giorni = 45 mele, prendo 50 MELE e bene così. Magari ne mangiamo un po' meno nei primi giorni per tenerle al fondo.
* arance/pompelmi: 50 POMPELMI e via
* banane: 1 al giorno x 3 x 7 giorni (poi diventerebbero polpette) = 20 BANANE
* pesche, sperando di trovarne di dure come pietre: 2 al giorno x 3 x 5 giorni = 30 PESCHE
* meloni: 2 alla settimana = 5 MELONI
questo di base, poi magari ci viene in mente qualcos'altro.
Che porto da mangiare? Pasta, pane, biscotti ecc. ci sono, sono quelli senza glutine della Schaer, ma per il resto? Frutta, verdura?
Dunque, cominciamo dalla frutta:
* mele: 3 al giorno x 3 x 15 giorni = 135 mele !!!! Troppe. Riproviamo: 2 al giorno x 3 x 15 giorni = 90 mele. Ancora troppo: 1 al giorno x 3 x 15 giorni = 45 mele, prendo 50 MELE e bene così. Magari ne mangiamo un po' meno nei primi giorni per tenerle al fondo.
* arance/pompelmi: 50 POMPELMI e via
* banane: 1 al giorno x 3 x 7 giorni (poi diventerebbero polpette) = 20 BANANE
* pesche, sperando di trovarne di dure come pietre: 2 al giorno x 3 x 5 giorni = 30 PESCHE
* meloni: 2 alla settimana = 5 MELONI
questo di base, poi magari ci viene in mente qualcos'altro.
lunedì 21 giugno 2010
Cinture
Cinture per tutti, ci mancherebbe. F O N D A M E N T A L I
Tabarly insegna. Di solito, navigando in equipaggio, le faccio indossare a tutti di notte, oppure se ci sono condizioni brutte anche di giorno. Da solo la tengo ***sempre***, notte e giorno, non scherziamo: uno fa la fine del coglione, a cadere in acqua in mezzo al mare in una bella giornata di sole con zero vento e il pilota automatico inserito ....
Anni fa avevo adottato questo stratagemma, per poter disinserire il pilota dall'acqua in caso fossi caduto:
Tabarly insegna. Di solito, navigando in equipaggio, le faccio indossare a tutti di notte, oppure se ci sono condizioni brutte anche di giorno. Da solo la tengo ***sempre***, notte e giorno, non scherziamo: uno fa la fine del coglione, a cadere in acqua in mezzo al mare in una bella giornata di sole con zero vento e il pilota automatico inserito ....
Anni fa avevo adottato questo stratagemma, per poter disinserire il pilota dall'acqua in caso fossi caduto:
M.o.b.
A proposito,
ho fotocopiato, plastificato e incollato vicino al tavolo da carteggio le istruzioni per il recupero di uomo a mare fornite dalle Offshore Special Regulations dell'ISAF - fussa ch'a fussa che a forza di averle davanti al naso tutto l'equipaggio le memorizzi ...
ho fotocopiato, plastificato e incollato vicino al tavolo da carteggio le istruzioni per il recupero di uomo a mare fornite dalle Offshore Special Regulations dell'ISAF - fussa ch'a fussa che a forza di averle davanti al naso tutto l'equipaggio le memorizzi ...
Luce strobo
Questa è utile per farsi vedere, quando c'è qualche rischio di collisione. Io l'ho comprata l'anno scorso, modello Intelight, con un sacco di funzioni.
quello che manca...
... l'ancora galleggiante
... il pilota a vento
... i pannelli solari
... per navigazioni a maggior distanza da costa, l'epirb
E questi continueranno a mancare. Per il resto secondo me c'è tutto... Qualche dimenticanza, qualche suggerimento???
... il pilota a vento
... i pannelli solari
... per navigazioni a maggior distanza da costa, l'epirb
E questi continueranno a mancare. Per il resto secondo me c'è tutto... Qualche dimenticanza, qualche suggerimento???
Freno da boma
Un freno da boma non l'avevo mai considerato, cercando di supplire con grande attenzione durante i laschi/poppe. Ma su una barca con le volanti c'è poco da scherzare, una bella strambata involontaria con vento e al posto di un albero ti ritrovi con due arbusti - così l'anno scorso mi sono deciso ad affrontare il problema. Giro su internet: i freni da boma costano un patrimonio. Poi ho trovato che qualcuno discute dell'utilizzo di un discensore a 8 da alpinismo (http://www.unmaredamare.it/pdf/ammortizzatore%20di%20strambata.pdf), e - visto che il costo è irrisorio - ho deciso di provarlo: funziona! Io di bozzelli ne ho messi 2 per poterlo regolare da entrambi i lati, ma per il resto è come descritto nel link qua sopra. Devo ancora impratichirmi con la regolazione - quanto freno mettere al boma - ma anche come ritenuta è comodissimo.
La verità è che c'è sempre parecchio da imparare - in questo casto caso dagli alpinisti: anche i trucchi per salire sull'albero da soli non sono male ....
La verità è che c'è sempre parecchio da imparare - in questo casto caso dagli alpinisti: anche i trucchi per salire sull'albero da soli non sono male ....
venerdì 18 giugno 2010
Subrella
Un giorno, leggendo una rivista di vela inglese, vedo la pubblicità di un prodotto che mi sembra interessante, e decido di comprarlo (127 €). Si chiama Subrella, e adesso credo che non lo vendano nemmeno più.
Si tratta di una specie di ombrello, che teoricamente bisogna infilare, in caso di falla, attraverso lo scafo: l'ombrello viene poi aperto e messo in tensione dall'interno, aderendo allo scafo dall'esterno. Insomma, quello che i manuali dicono di cercare di fare con le vele (a proposito, cari rollafiocchisti, e voi come fareste?).
Io l'ho comprato e lo tengo lì, sperando ovviamente di non dovere usarlo mai, e in subordine di poter raccontare che ha funzionato! Comunque sono cose che possono succedere: ho conosciuto un tale che - attraversando dalla Corsica a Marsiglia - ha preso un tronco che gli ha aperto una grossa falla sotto la linea di galleggiamento. Questo tale ha contattato i soccorsi, ma poi, sentito quanto gli avrebbero chiesto, vi ha rinunciato, lavorando di secchio per molte ore di fila... Non so se il Subrella sarebbe servito, ma, in casi disperati, uno può sempre adoperarlo come il buon Cipputi ....
P.S. Due bei tronchi li ho presi anch'io, di ritorno dalla Pesaro-Rovigno, l'anno scorso: prima ho sentito un gran rumore a prua, poi la barca si è quasi fermata (andavamo di lasco con vento e mare formato) perché uno si è incastrato davanti al timone. Ho pensato 'azz è l'ora di cipputi, ma per fortuna l'Ave ha tenuto...!
Si tratta di una specie di ombrello, che teoricamente bisogna infilare, in caso di falla, attraverso lo scafo: l'ombrello viene poi aperto e messo in tensione dall'interno, aderendo allo scafo dall'esterno. Insomma, quello che i manuali dicono di cercare di fare con le vele (a proposito, cari rollafiocchisti, e voi come fareste?).
Io l'ho comprato e lo tengo lì, sperando ovviamente di non dovere usarlo mai, e in subordine di poter raccontare che ha funzionato! Comunque sono cose che possono succedere: ho conosciuto un tale che - attraversando dalla Corsica a Marsiglia - ha preso un tronco che gli ha aperto una grossa falla sotto la linea di galleggiamento. Questo tale ha contattato i soccorsi, ma poi, sentito quanto gli avrebbero chiesto, vi ha rinunciato, lavorando di secchio per molte ore di fila... Non so se il Subrella sarebbe servito, ma, in casi disperati, uno può sempre adoperarlo come il buon Cipputi ....
P.S. Due bei tronchi li ho presi anch'io, di ritorno dalla Pesaro-Rovigno, l'anno scorso: prima ho sentito un gran rumore a prua, poi la barca si è quasi fermata (andavamo di lasco con vento e mare formato) perché uno si è incastrato davanti al timone. Ho pensato 'azz è l'ora di cipputi, ma per fortuna l'Ave ha tenuto...!
giovedì 17 giugno 2010
Dotazione indispensabile
Dice la mia amica Luisa, anche lei celiaca, che la Nutella a bordo è indispensabile....! E che si accoppia molto bene con i grissini Schaer.
C'ha ragione.
Spera
La prima dotazione di cui vi parlo è la spera. Io ne ho una, di media grandezza (per barche fino a 12 metri), non mi ricordo più la marca ...
Quando l'ho comprata ho chiesto un'ancora galleggiante. Un giorno, ho deciso di provarla. Ero davanti all'ingresso del canale di Corinto, nel 2005, e stavo aspettando che mi dessero l'ok per il transito (l'ok è poi arrivato dopo 6 ore di attesa, al calar della notte, sotto la pioggia!). Vento sui 15-20 nodi che spingeva a terra, un metro d'onda, nessun riparo, troppo fondo per ancorare in sicurezza. Sono andato un po' al largo, e ho buttato la mia ancora galleggiante a prua. Niente da fare, la barca si è traversata immediatamente, e ha cominciato a scarrocciare prestando il fianco a vento e mare, rollando di conseguenza .... uhm... no buono per il comfort di bordo (ero pur sempre in viaggio di nozze...). Dopo 3 o 4 tentativi (controlla che l'ancora si sia dispiegata bene, allunga la cima, accorcia la cima...) l'ho lanciata di poppa. L'Ave ha cominciato a scarrocciare, piano piano, tranquilla, con il vento e il mare in poppa. Mi è sembrata una soluzione accettabile: quando arrivavo troppo vicino a terra, su ancora, qualche minuto di motore verso il largo, quindi di nuovo giù ancora, e via con l'aperitivo. Avevo imputato questo comportamento alle caratteristiche della mia barca, che è leggera, e con appendici strette e profonde (relativamente strette: adesso c'è di peggio in giro...).
Solo dopo ho capito che non mi avevano venduto un'ancora galleggiante, ma una spera (dite voi se il nome è di buono o di cattivo auspicio!) Non so se sia meglio o peggio, sicuramente è diversa ...
dotazioni di sicurezza
Ragazzi, me ne sto seduto in ufficio lontano 600 km dalla barca ... ma come si fa? Quantomeno ad Ancona non piove a catinelle, come invece qui a Torino.... Allora, mando qualche post relativamente alle dotazioni di sicurezza dell'Ave. Non quelle obbligatorie, quelle sono obbligatorie e ce le hanno tutti. Ma quelle che nella nostra testa fanno veramente una barca più sicura. Magari a qualcuno viene in mente qualche suggerimento che posso ancora seguire, nei giorni che mancano alla partenza ....
mercoledì 16 giugno 2010
preparazione
Che intenso il periodo pre-partenza! Pensare a tutto, pianificare, prevedere, sistemare... Quella sensazione alla bocca dello stomaco di ansia e anticipazione. Sensazioni antiche, ataviche, che tornano e ti fanno sentire vivo, nel pieno delle tue forze fisiche e mentali.
Il viaggio non e' mai una cosa banale. Dall'Anabasi ad Ulisse, da Alessandro Magno a Marco Polo, da Neil Armstrong a Giovanni Soldini, da Huxley a Laborit per arrivare a tutti i Sig. Rossi di questo mondo: come si fa a rinunciare all'idea del Viaggio? Come si fa a non vedere che siamo tutti felici prigionieri della forza e della simbologia del Viaggio? E in particolare di uno come questo.
Una vera sfida "come si deve", per marinai, da vivere in modo profondo, come so che Matteo sta facendo.
Paolo
Il viaggio non e' mai una cosa banale. Dall'Anabasi ad Ulisse, da Alessandro Magno a Marco Polo, da Neil Armstrong a Giovanni Soldini, da Huxley a Laborit per arrivare a tutti i Sig. Rossi di questo mondo: come si fa a rinunciare all'idea del Viaggio? Come si fa a non vedere che siamo tutti felici prigionieri della forza e della simbologia del Viaggio? E in particolare di uno come questo.
Una vera sfida "come si deve", per marinai, da vivere in modo profondo, come so che Matteo sta facendo.
Paolo
Un canale di 1000 miglia X 12
L'amico Matteo mi ha gentilmente invitato a dare un contributo al suo Blog, ed io approfitto ed ogni tanto allora butterò giù, senza un ordine preciso, qualche idea su questa sua prima sfida al trofeo www.millemigliatremari.it
Una prima riflessione è proprio sul limite imposto dal regolamento delle 12 miglia dalla costa.
In prima battuta uno potrebbe non dargli troppo peso, è una simpatica idea per permettere anche ai natanti (che per legge devono stare a max 12 mn dalla costa) di partecipare sullo stesso percorso delle barche più grosse. E questa forse è stato il motivo iniziale di chi ha partorito questo trofeo.
In realtà questa cosa introduce un livello di difficoltà che pochissime regate lunghe hanno, se non nessuna: la difficoltà di dover per forza stare in un canale largo appena 12 mn X 1000 mn di lunghezza.
E' un percorso con un cancello forzato, dall'inizio alla fine.
Questo ad esempio significa:
1. che se hai il vento contro sei costretto a fare un bordeggio serrato, virando continuamente per non uscire dal tuo canale. Quanto sarebbe più facile invece tirare un bel bordo fuori, in previsione magari di una rotazione favorevole del vento? E invece stai li, sotto costa, a farti i tuoi bordicini, e magari fuori ci sono anche 25 nodi di vento in poppa...
2. Che sei sotto spi al lasco, e stai facendo una bella media con un vento fresco che ti fa bruciare miglia su miglia, e il vento ti stringe un po tanto da non riuscire a tenere più una rotta che ti faccia stare dentro al tuo canale, devi togliere spi. Magari era un fuori rotta di appena 10°.......e tu invece stai li dentro al tuo canale col vento al traverso col genoa su......
Di esempi ce ne sono una miriade, che testimoniano appunto come questo fatto di dover stare dentro le 12 miglia sia tutt'altro che una banalità. Non ultima la complessità della termica, sopratutto in un periodo estivo come quello in cui parte Matteo. Stare sotto costa la notte per prendere la termica, o fuori a 10 mg per un vento di gradiente sulla poppa?
E' veramente affascinante.
Una lunghissima regata costiera attorno all'Italia, ma con una preparazione di barca, viveri, turni uomini, attrezzature, da regata d'altura!!!!
venerdì 11 giugno 2010
11 giugno 2010
Sostituito anche lo strallo di prua: dyform da 7 invece che tondino da 6,4. Adesso andrebbe provato in mare, ma purtroppo con la barca ad Ancona e casa, famiglia e lavoro a Torino sara' difficile: faremo tutto a ridosso della partenza. Il vecchio strallo l'ho arrotolato e lo portero' dietro, per sicurezza.
Ieri ho acquistato 8 vele di prua usate di un 3/4 tonner in disarmo. Una boccata di ossigeno per la mia strategia di sopravvivenza (finanziaria): rimandare il piu' possibile il momento di fare un genoa avvolgibile nuovo. Mi erano rimasti (solo) un genoa pesante e un superleggero, oltre alla fidata trinchettina in dacron: adesso per la circumnavigazione abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
Stamattina, prma che il treno mi riportasse a Torino, sono ancora riuscito a pulire e ingrassare tutti i winch; invece, i rittocchi di vernice sul ponte dovranno aspettare ancora.
giovedì 10 giugno 2010
10 giugno 2010
Un po' di contabilita', a futura memoria.
Consumi elettrici
Con un alternatore che ricarica 40 Ah a 1.500 giri/min, sono circa 2 ore di motore al giorno, una bella noia dati i livelli di rumorosita' del vecchio Farymann... Questo inverno, tassativo, pannelli elettrici, ma a questo giro non si fa a tempo.
Consumi di acqua
2 litri al giorno di acqua potabile x 3 persone x 20 giorni = 120 litri = 10 pacchi da 2 litri. Ne prendiamo 12 per sicurezza.
Acqua dolce non potabile: i serbatoi dell'Ave ne contengono 100 litri, li faremo bastare.
Turni
2 ore di veglia, 2 di guardia, 2 di riposo sulle 24 ore. Il turno 18-20 finisce 20 minuti prima, e quello 20-22 comincia 20 minuti dopo, per mangiare tutti insieme. Al contrario, pranzi anarchici.
mercoledì 9 giugno 2010
9 giugno 2010
Ho mandato la lista dei prodotti senza glutine che molto gentilmente la Schaer si e' detta disponibile a fornirci, gratuitamente. Gia', perche' non l'ho detto: io sono celiaco e sulla mia barca il glutine non entra. Infatti, c'e' gia' abbastanza casino a bordo di una piccola barca a vela per sconsigliare scompartimenti separati per il cibo con e senza glutine: a parte il fatto che non ci sono gli scompartimenti, sarebbe impossibile tenerli separati, con la cucina piccola, la barca sbandata, la notoria assenza di aspirapolveri in alto mare ... Dunque, cibo senza glutine per tutti, che a' anche un bel modo di dire: il problema e' piccolo, lo condividiamo, e sparisce.
Ma nel nostro caso la cosa si fa piu' interessante, perche' durante una lunga navigazione e' giocoforza contare molto sui cibi secchi: il nostro viaggio avra' allora una componente scientifica importante (!), permettera' di studiare l'effetto di 3 settimane di dieta massiccia senza glutine, sempre con gli stessi prodotti, su due persone non celiache. Vedremo se sogneranno panetterie galleggianti (per fortuna si dormira' poco!), oppure si abitueranno: addirittura, potrebbero diventare addicted, ed impazzire per i salatini senza glutine come e' successo ad una mia amica ....
Dal canto mio, voglio fare di tutto per prevenire un ammutinamento: ho allora insistito molto sull'assortimento prodotti Schaer, chiedendo praticamente una scatola di ogni prodotto. Anche se, come sanno bene tutti i celiaci, molti prodotti hanno una quantita' di packaging enorme rispetto al loro peso: dovremo levarli tutti dalle scatole, prima di stivarli.
lunedì 7 giugno 2010
7 giugno 2010
Stasera ci siamo finalmente incontrati, l'equipaggio che partecipera' alla circumnavigazione. J.,16 anni, e D., settanta something. Ho cercato di descrivere quello che ci aspetta. Innanzitutto molta stanchezza. 15-20 giorni di privazione del sonno, con l'associato rischio di commettere errori, fisici e mentali. Quindi la possibilita' di trovare vento contrario e, forse anche peggio, magari giorni e giorni di piatta totale. Il caldo, il sole. Le difficolta' di lavarsi. La necessita' di razionare l'acqua dolce. Lo spazio ristretto a bordo, in cucina e in bagno. La pattumiera che si accumula. La convivenza forzata di 3 persone che non sono mai andate in barca insieme. Ho ribadito che non devono sentirsi vincolati, possono darmi buca anche fino ad 1 minuto prima della partenza, la circumnavigazione la posso portare a termine anche da solo. Ho chiarito gli obiettivi: primo, non farsi male; secondo, preservare la barca; terzo, arrivare a destinazione; quarto - e solo quarto - fare un buon tempo. Ho detto che, se non ce la facciamo piu', possiamo fermarci in qualsiasi momento, trovare un ridosso, buttare l'ancora e dormire un paio di giorni: no problem. Ma dovremo fare tutto a vela, non ho nessuna intenzione di abbandonare la sfida per un po' di sonno ...
sabato 5 giugno 2010
5 giugno 2010
Poco piu' di un mese alla partenza, l'avventura comincia a diventare reale. Il ponte del 2 giugno, 100 miglia di navigazione fino in Croazia e 100 di ritorno, ha consentito di provare il nuovo rigging (sartie in spiroidale da 8 al posto di tondino da 6,4) e regolare l'albero. Ha anche evidenziato un problema al pilota automatico, di cui si e' rotto il perno dopo mezz'ora di navigazione, nel viaggio di ritorno. Ero solo a bordo, ho riesumato la vecchia cimetta per bloccare il timone leggermente alla poggia. Fortunatamente c'era il vento giusto, sui 15 nodi di bolina, le condizioni giuste per lasciare la barca all'autogoverno. E fortunatamente il vento e' durato per quasi tutte le 20 ore di navigazione.
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